giovedì, Gennaio 23, 2025
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Una necropoli degli Equicoli praticamente sconosciuta.

Come il nostro territorio sia costellato di piccoli tesori semisconosciuti e bistrattati.

Chi erano gli Equicoli.

Tra le tante popolazioni indigene dell’Italia centrale pre-romana un posto importante lo detenevano gli Equi (in latino Aequi o Aequicoli). Importante perché le loro citta (Oppida) ricadevano proprio in quel crocevia strategico che controllava il passaggio tra la costa Est e la costa Ovest, rappresentato da quella che oggi chiamiamo Via Tiburtina-Valeria e l’atro passaggio tra Nord e Sud rappresentato dalla valle del Salto. Erano probabilmente di etnia Osco-Umbra e la loro lingua apparteneva a quel ceppo italico.

La Conquista romana

Molti Oppida degli Aequi furono distrutti già in epoca Regia ma l’effettiva conquista del loro territorio si concluse solo in epoca repubblicana quando vennero dedotte le importantissime Colonie Romane di Alba Fucens (304 a.C.) e Carsioli (303 a.C.). Virgilio li cita nell’Eneide nel Libro VII (744-747). Alla fine del periodo repubblicano gli Equicoli eraro ridotti a soli due Oppida nel Cicolano zona nella quale è facile imbattersi in strutture a mura poligonali tipiche della civiltà degli Equi.

Le necropoli.

Ai più sono conosciute solo due necropoili equicolane, una presso il Comune di Riofreddo in località Casal Civitella risalente al VI- V sec. a.C. L’altra, più importante, presso il comune di Borgorose in località Corvaro, dove è stato scoperto un maestoso tumulo con 368 sepolture che vanno dall’età preromana a quella romana. A tutela e valorizzazione di questo importante sito, nel 2016, è stato inaugurato il Museo Archeologico Cicolano, tutto dedicato agli Equicoli.

La necropoli nascosta.

Ma in località Quarti della Valle, nel comune di San Gregorio da Sassola, nascosta tra i rovi e abbarbicata su uno sperone di tufo, insiste un’altra necropoli Equicolana, apparentemente più piccola, le cui tombe, alcune semplici loculi, altre profondi sacelli monumentali, erano scavate nel tufo. Nel corso dei secoli le spoliazioni, l’erosione, i crolli e l’incuria hanno di molto ridotto l’estensione del sito e la sua fruibilità.

I Volontari.

Per fortuna due associazioni culturali di studio e ricostruzione storica, l’Ass. Historia, con sede prorpio sul territorio e l’Ass. Mos Maiorum, con sede a Roma ma soci in tutta Italia, hanno deciso di aiutare l’amministrazione comunale a rivalutare il sito ed a salvarlo dal degrado per renderlo fruibile ad un pubblico di appassionati e di amanti della storia e del territorio Cicolano.

A breve, ci comunica uno dei responsabili dell’Ass.ne Historia, Ferdinando Danieli, inizieranno i colloqui con l’amministrazione Comunale per dare il via al lavoro di pulizia dell’area e per la sua riqualificazione.

Il Progetto.

Il progetto che sarà presentato nel mese di Febbraio, prevede la pulizia e riqualificazione dell’intera area avvolta da rovi e inquinata da rifiuti antropici. La segnalazione di un sentiero che conduca a visitare tutte le tombe rupestri. La realizzazione, nella valle sottostante, di un punto informazioni nel quale, in strutture non permanenti, i soci delle due associazioni, organizzeranno le visite e terranno brevi conferenze sulla storia del territorio e dei suoi abitanti. Alla cittadinanza sarà così possibile tornare a godere di un sito che, nei tempi passati, vedeva l’afflusso di centinaia di persone, soprattutto in occasione delle tradizionali festività pasquali e del primo maggio.

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