venerdì, Gennaio 17, 2025
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L’errore fatale di Putin

Perché Putin è stato troppo frettoloso

Vladimir Putin ha sbagliato! Sì ha sbagliato perché non è stato sufficientemente paziente. Avrebbe dovuto usare più tempo e più astuzia. Ergersi pubblicamente a paladino delle minoranze russofone del Donbass, creare dei gruppi terroristici che si spacciassero per partigiani. Farli combattere con metodi sleali, mischiandosi alla popolazione civile. L’incendio alla sede sindacale di Odessa aveva quasi funzionato. Ancora molti, in occidente, sono convinti che l’invasione russa sia un atto di liberazione, ma non ha aspettato abbastanza. In alcuni casi servono decine di anni, è vero, ma la Russia ha grosse capacità mediatiche, avrebbe potuto investire molto di più nella ricerca del consenso internazionale.

Lavorare sulla Opinione Pubblica

Lavorare sulle Università, sui circoli culturali, far crescere almeno una generazione di insegnanti con l’idea che gli abitanti russofoni del Donbass siano vittime di discriminazione costante. Addirittura di Apartheid. Farsi aiutare da qualche stato amico, magari tra quelli appartenenti ai Brics. Presentare una richiesta di incriminazione alla Corte Penale Internazionale nei confronti di Zelensky e dei suoi ministri. Nel frattempo dare supporto a quei gruppi terroristici, finanziarli, armarli, diffondere ovunque informazioni (non verificabili) di stragi compiute ai danni dei civili russofoni del Donbass. Far aumentare la risonanza sulle vittime, senza mai far capire quanti terroristi muoiono anzi, facendoli passare tutti per civili.

Una lezione non appresa

Ecco, questo avrebbe dovuto fare Putin, invece di scatenare una guerra aperta, esercito contro esercito.
Oggi Zelensky sarebbe stato incriminato dalla ICC, sarebbe stato spiccato, nei suoi confronti, un mandato di arresto internazionale, Putin avrebbe potuto passare da paladino contro le feroci ingiustizie dei fascistissimi ucraini. Aveva iniziato bene, su questo piano, ma non è stato sufficientemente perseverante. Non ha saputo tenere a bada i leader dei suoi proxy, al punto che ha dovuto ammazzarli lui stesso. Forse avrebbe dovuto puntare di più sulla religione, anche se la sua è sostanzialmente identica a quella Ucraina ma, si sa, non c’è niente che lega di più del fanatismo. Magari non poteva promettere 72 vergini ma anche il paradiso cristiano continua ad avere il suo fascino.
Povero Putin.

Chi metterà a profitto la lezione?

Ma questa lezione sicuramente sarà fatta propria da molti altri autocrati e dittatori in futuro. Basta trovare qualcuno da “emancipare” dal proprio nemico, organizzarne il martirio a tavolino, compiere stragi atroci giustificabili mediaticamente dalle terribili sofferenze del popolo oppresso, e poi scatenare la Giustizia Internazionale affinché i leaders, magari democratici, del Paese rivale, vengano delegittimati, isolati, boicottati. Alla fine la vittoria arriverà, a tavolino, e pian piano le velleità espansionistiche potranno essere soddisfatte, non solo senza che il nemico possa difendersi efficacemente, ma addirittura facendolo pubblicamente passare per il cattivo.
Forza, dunque, tiranni del mondo, la via è tracciata!

Alexandro Ascoli
Alexandro Ascoli
Imprenditore ed esperto di storia militare. Presidente onorario della Associazione di Ricostruzione Storica "Mos Maiorum". Studioso di Geopolitica e dei conflitti dell'evo antico e moderno del Medio Oriente.
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